13 ottobre 2005

Il vaso di Pandora

Il vaso di Pandora è una scatola rossa e blu.

Un'altra notte insonne.
Lo sguardo si posa inquieto sulla scatola e una mano incosciente si allunga decisa e risoluta per rovistarne il contenuto.

Il vaso di Pandora contiene frammenti del mio passato. Fogli, lettere, cartoline, piccoli oggetti. Ognuno, banalmente, con la sua storia più o meno complessa. Alcune di queste storie sono sepolte, e vengono periodicamente dimenticate. Altre, invece, tornano alla mente altrettanto periodicamente, sotto diverse sfumature, a volte belle, a volte meno belle.

Mettere mano alla scatola rossa e blu, la maggior parte delle volte, è una sorta di suicidio emotivo programmato. Tuttavia dipende da cosa si pesca, dal vaso di Pandora. Dipende inoltre se sono volontariamente alla ricerca di un frammento ben preciso, o se decido di affidarmi al caso.

Nonostante io sia ben conscio dei possibili effetti del contenuto del vaso di Pandora, stupidamente caccio una mano dentro, e inizio a leggere. Poi, come ciliegie fuori stagione, una tira l'altra. Si alternano risate e stupore, perplessità, tentativi di ricordare volti e situazioni, incupimento, tristezza, lacrime, dolore, senso di colpa. E' terapeutico tutto ciò? A volte sì, altre catastrofico.
Come è stato stavolta?
Abbastanza scioccante.

E parecchio sciocco.

1 commento:

Rave ha detto...

Mmmh mi hai fatto venir voglia di riaprire i cassetti della mia scrivania, saranno 11 anni che non li riapro, se mi deprimerò sarà solo colpa tua :(